Qual è la differenza tra pagare l’editing di un romanzo e una casa editrice a pagamento?

Nel 2021 c’è ancora dubbio e incertezza sull’editoria e il processo di pubblicazione di un romanzo tramite casa editrice o in autoedizione (Self Publishing). Ho trovato questa domanda su Quora e ho voluto dedicare una lunga risposta per la serie #pubblicazioneconsapevole

Ogni Autore che vuole rendere la scrittura il proprio lavoro è libero di scegliere la strada più adatta alle sue esigenze, ma per farlo deve conoscere tutte le possibilità. I modi sono tanti, leggere articoli come questo, prenotare una consulenza e valutare i pro e i contro.

CC0 realizzata con Canva

Riporto la risposta che ho fornito su Quora, consultabile integralmente seguendo il link in calce:

Rispondo da editor e tralascio il prezzo (indicato nella domanda originale n.d.r.), perché il prezzo di un editing dipende dalla lunghezza, in cartelle editoriali[1], dal genere, dagli interventi necessari e via dicendo.

Per cui parlare di €1.000,00 senza specificare altro è una cifra campata in aria che può essere troppo bassa o troppo alta.

Da questa domanda (su Quora, n.d.r.) sembra che non esista alternativa al self publishing se non l’editoria a pagamento.

In realtà, esistono tante case editrici tradizionali noeap che non chiedono contributi all’autore e vi si accede senza raccomandazioni di sorta: se un testo vale può essere scelto. L’editore investe sull’opera e paga l’autore.

Ma andiamo con ordine:

L’editing è parte integrante della revisione, forse la parte più importante, perché analizza il contenuto e le criticità.

Chi sostiene il costo dell’editing?

Ci sono due casi:

  1. Casa editrice: l’autore cerca un editore che si occuperà a sue spese di tutto il processo di pubblicazione, editing incluso[2] ;
  2. L’autore: quando l’autore vuole autopubblicare diventa editore di sé stesso e, come tale, sostiene tutti i costi della pubblicazione, editing incluso.

Ci sono casi in cui l’autore vuole tentare la via della casa editrice, ma si avvale ugualmente di un editor freelance per avere maggiori opportunità di selezione presso le case editrici.

In entrambi i casi quando l’autore paga l’editing per autopubblicare o per avere maggiori possibilità presso le case editrici tradizionali (noeap) è un investimento sul proprio lavoro[3].

Infatti

La legge sul Diritto d’Autore sancisce che è l’editore a sostenere tutte le spese di pubblicazione, quindi, compreso l’editing.

Per cui è sempre l’editore che sostiene i costi di pubblicazione, l’unica differenza è che, quando si autopubblica, l’autore non percepisce la separazione fisica dei due ruoli e gli sembra di pagare per pubblicare: invece il sé stesso-editore investe sul sé stesso-autore.

Nell’editoria a pagamento[4], chiamata anche vanity press (ring any bell?) l’editore invece chiede all’autore di contribuire alle spese di pubblicazione:

  • direttamente (soldi);
  • indirettamente (acquisto copie o rinuncia parziale/totale delle royalties).

La casa editrice è un’impresa, l’editore investe sul lavoro (il testo) dell’autore e in cambio gli paga le royalties (tutte!).

Per farla più semplice la porto sul lavoro dipendente:

Se l’EaP fosse un’azienda di altro settore non creativo e l’autore una risorsa umana che cerca un lavoro dipendente

Il datore di lavoro ti assume se tu contribuisci dandogli dei soldi che userà per pagarti lo stipendio (contributo diretto) o restituendogli parte dello stipendio (contributo indiretto) e in più lavori.

Le vie della pubblicazione professionale tenute in considerazione dalle Big — cioè dalle grandi case editrici — sono due[5]:

  1. Casa editrice tradizionale noeap ovvero che non chiede contributi di nessun genere all’autore[6], ma gli paga le royalties su tutte le copie vendute;
  2. Autopubblicazione dove l’autore diventa editore di sé stesso.

In soldoni qual è la differenza tra pagare l’editing e l’editoria a pagamento?

La stessa differenza che intercorre tra investimento e acquisto.

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Parole in Linea | Cristina Mantione
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Editor, correttore di bozze, traduttore, writing coach e blogger innamorata della Scandinavia e del thriller.